Khalsa deriva da una parola araba Khalsah (khaal-saah) i cui derivati Khaalas, o Khalis traducono in puro, e Khalaas, che si traduce in libero.
Storia e utilizzo
Nel Sikhismo, il Khalsa è considerato la fratellanza dei puri ed è un ordine di guerrieri spirituali o di soldati santi. Khalsa si riferisce all'Amritdhari iniziato e significa puro, come in libero, o liberato dall'adulterazione dell'illusorio attaccamento mondano.
- Khalsa è un titolo di rispetto dato a qualsiasi iniziato che ha estirpato l'immortalante nettare Amrit quando è stato iniziato nella fede Sikh.
- Khalsa può essere usato come cognome da un Sikh iniziato e talvolta da un convertito al Sikhismo che ha adottato il modo di vivere e l'apparenza Sikh con intenzioni intenzionali, ma che deve ancora essere iniziato come Khalsa.
Il Khalsa ebbe origine con Guru Gobind Singh nell'aprile del 1699, a Vaisakhi, la festa del nuovo anno dell'antico Punjab. Gli iniziati di Khalsa sono vincolati da un codice di condotta che rinuncia ai legami mondani e consiglia la pratica dell'adorazione quotidiana come stile di vita. L'aspetto di Khalsa è distinto e richiede l'uso di cinque articoli di fede tra cui capelli non tagliati, turbante e pettine, una lama cerimoniale, un braccialetto e un indumento intimo modesto. Mata Sahib Kaur e Guru Gobind Singh sono considerati la madre e il padre della nazione Khalsa. Il corpo collettivo di Khalsa è noto come Khalsa Panth.
Pronuncia ed esempi
Khalsa è pronunciato: Khaal saa - call saw. Ecco alcuni esempi del termine in uso:
Guru Gobind Singh scrisse del Khalsa:
Khaalsaa mero bhavan bhanddaaraa
Khalsa è la mia casa, magazzino e tesoreria.
Khaalse kar mero satkaara
Khalsa è la mia vera virtù.
Khaalsaa mero svjan pravaraa
Khalsa è la mia progenie rispettata.
Khaalsaa mero karat udaaraa
Khalsa è il mio liberatore.